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Marina Serra di Tricase e la piscina naturale

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Una storia singolare quella di Marina Serra, dapprima roccia sedimentaria naturale zeppa di fossili derivanti dall’epoca della pangea, divenuta successivamente cava di tufi ed in secondo luogo piscina naturale a cielo aperto per i bagnanti del posto. Attaccata a Tricase Porto ne contende il primato di paradiso a cielo aperto.

La nascita di Marina Serra

La riqualificazione del “mare di serie B” (veniva definito tale in quanto era un’area marina non abitata e dominata dalla flora aspra e spinosa della macchia mediterranea) tricasino, avviene intorno agli anni 50.

Nel dopo guerra, i comuni del basso Salento, devastati dalle forze militari nemiche, ebbero la necessità di ricostruire ma a budget contenuti, così venne istituita la prima forma di progetto scuola-lavoro, dove i ragazzi del tempo, per lo più tutti contadini, venivano impiegati per un monte ore ridotto rispetto agli adulti e venivano pagati 400 lire,, in questo modo, non solo si riusciva a fare economia di scala ma, in più, ai giovani veniva data la possibilità di apprendere una professione, che già qualche anno dopo si rivelò una fortuna, per via delle caratteristiche case molto grandi costruite in tutto il Salento.

Di Marina Serra ce n’è una sola e questo attirò nel secondo dopoguerra la figura di Vittorio Andretta, noto e facoltoso commerciante d’abbigliamento di Lecce che fece costruire la sua dimora estiva a due passi dal mare, una casa speciale, a forma di nave, così che tutti potessero ammirarla navigare ideologicamente nelle acque cristalline della piscina naturale. Da lì numerosi furono gli investitori interessati alla costruzione di una dimora estiva così che in pochi anni Marina Serra passo da “mare di serie B” a zona marina residenziale in cui ci soggiornavano grandi famiglie facoltose provenienti da ogni comune del Salento.

Finiti i lavori, l’Andretta suggerì al sindaco di Tricase di far continuare i lavori di riqualificazione, in primo luogo affinché i ragazzi non perdessero il lavoro ed in secondo luogo, invece, per costruire un canale, visibile ancora oggi, di 15 metri di lunghezza per 7 di larghezza per schermare il moto ondoso affinché si potesse godere di acque cristalline tutto l’anno e così fu. Vennero impiegate molte braccia lavoro, grandi motoseghe per tagliare la roccia e cariche di esplosivo per frantumarla.

Marina Serra ed il primo stabilimento balneare

Terminati i lavori di adeguamento del porticciolo, fatte confluire le famiglie facoltose del tempo e garantite acque sempre pulite e cristalline, si pensò bene di costruire degli spogliatoi ed un piccolo bar a ridosso della parete rocciosa ed una scalinata per agevolare i bagnanti nel tragitto che li portava in acqua, l’allora Sindaco fece richiesta all’ente provinciale preposto al turismo ed al demanio per ottenere una licenza per l’apertura di uno stabilimento balneare a tutti gli effetti. Data la grande mole di lavoro, i giovani impiegati e l’ottimo risultato ottenuto, l’ente non esitò a consegnare la licenza nelle mani del sindaco che successivamente la affidò a Tommaso Errico, residente di Marina Serra al quale si deve oggi l’onore di avere incanalato l’angolo di paradiso in un concetto di turismo “ordinato” di un certo spessore, per intendersi.

Successivamente, venduta la licenza per età, il successivo gestore proprietario fece levigare il fondale a riva che presentava molti spuntoni derivanti dai primi lavori effettuati da comune e così, nella stagione estiva successiva impiantò degli ombrelloni, e delle attrattive nel bar, come jukebox e flipper e ne chiedeva una modica cifra per l’utilizzo.

Conclusione

È il 1972 e Marina Serra inizia ad essere un posto del cuore di molti, il numero delle abitazioni continua a crescere, la piscina definisce la sua identità e prende le sembianze di un luogo balneare incredibile e singolare che ancora oggi ruba il cuore a chiunque si fermi ad ammirarne l’immensità.

Una caratteristica che negli anni ha saputo coniugare le bellezze del luogo con le eccellenze culinarie, fino al giorno d’oggi in cui la cucina Salentina ed i suoi profumi e sapori sono protagonisti delle più svariate ricette, dalla cucina molecolare allo streetfood, dai prodotti della terra fino ad ottime carni e pregiatissimo pesce.

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