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Tricase Porto: una marina rimasta incontaminata

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Tricase Porto non è solo ciò che si vede con gli occhi, ammirando questa baia dipinta tra le mille sfumature di blu che si dissolvono tra cielo e mare ed i colori caldi delle strutture che vi si affacciano, si possono udire ancora le voci dei marinai di tutti i popoli che, dall’origine dei tempi, vi sono sbarcati.

Sin dal tempo dei greci, fino al XIX secolo, in cui l’esercito inglese l’ha bombardato, il piccolo porto di Tricase è stato il canale diretto con l’oriente presso il quale transitavano innumerevoli prodotti provenienti dai paesi persiani, ottomani e greci.

La storia di Tricase Porto

La cittadina di Tricase vanta ben oltre 8 km di coste ripartite tra Tricase Porto e Marina serra, suggestive aree balneari caratterizzate dal mix di poca spiaggia e scogliera che si fondono col blu profondo del mar adriatico. All’orizzonte i monti albanesi decorano lo sfondo con dolcezza e leggerezza.

Caratteristiche le cavità rocciose che popolano le scogliere della zona, grandi grotte naturali, alcune anche navigabili, che negli anni hanno aiutato innumerevoli pescatori a scampare tempeste e pirateria, fornendo riparo e sicurezza per intere notti e interi giorni.

A farla da padrona a Tricase Porto è la torre militare costruita per volere di Carlo V negli anni precedenti al 1550, bombardata e distrutta poi dall’armata del vascello Leonida dell’esercito inglese nel periodo de blocchi navali continentali emanati da Napoleone Bonaparte nel post 1800. Negli anni successivi, qui a “Pizzo Cannone” dove era situata la grande torre che fungeva da base di pattugliamento, oltre alla ricostruzione del basamento militare, venne costruito anche il, così detto dagli abitanti locali, “Muraglione”, che è il grande molo che funge sia da attracco per le imbarcazioni, sia per contenere la forza distruttiva del mare che, a sua volta, negli anni precedenti al 1400 inondò il porto distruggendo ogni cosa.

Turismo e cultura

Oggi Tricase Porto è meta insostituibile di migliaia di turisti che, da ogni luogo del mondo, partono per deliziare il cuore e gli occhi ammirando uno dei musei naturali a cielo aperto più antichi d’Italia, in cui, i più attenti conoscitori della storia, suggestionati da cotanto incanto, riescono quasi ad udire le melodie delle muse marine cantate nelle opere greche.

Innumerevoli le leggende celate in questa area marina, dalle territoriali alle più suggestive e paradossali che vedono protagonisti i demoni.

Nella così detta “Grotta Matrona” grotta calcarea cavata dal mare e dal vento nei secoli, ad esempio, si narra che è possibile udire, nei giorni ventosi, il rintocco delle campane di una chiesa costruita e successivamente distrutta dal diavolo in persona.

Trascorrere le vacanze a Tricase Porto si traduce facilmente in abbandonarsi allo scorrere del tempo godendo delle meraviglie che madre natura ha posizionato, non casualmente, in questo luogo magico in cui si può ammirare contemporaneamente, macchia mediterranea, scorci aspri e carsici di origine calcarea e scogliere incontaminate ricche di flora selvatica locale.

Innumerevoli le ricette tipiche che vanno dalle erbe selvatiche sbollentate, rivalorizzate oggi dai grandi chef stellati che le hanno incluse nelle loro ricette, fino ad arrivare ai timballi e gli stufati.

Frutta, ortaggi, carni prelibate, pesce freschissimo, tutti frutti del posto che, caratterizzato da terra ad alta concentrazione ferrosa (comunemente detta terra rossa) e acque cristalline ed incontaminate, coadiuva la crescita di prodotti locali di alto livello qualitativo, tanto che i paesi del nord Europa gareggiano per aggiudicarsene la quantità maggiore.

Conclusione

A Tricase, Tricase Porto e Marina Serra generalmente si tende a lasciare il cuore per usi, costumi e cultura culinaria, tant’è vero che nel 2020 nel cuore pulsante della Cittadina è nata Babalù, la baguetteria che coniuga storia e cultura racchiudendole in delle prelibate baguettes e pucce trasformando in sapore tutto ciò che in precedenza, all’arrivo, delizia gli occhi.

 

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